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LA TECNICA DEL CARP FISHING

Il moderno carp fishing è stato creato negli anni Settanta da una geniale intuizione di un gentiluomo britannico, Lennie Middleton, il quale, forte della collaborazione di alcuni dei più grossi esperti di pesca inglesi, attraverso una serie di esperimenti mise a punto una soluzione d’innesco con la quale era possibile ingannare le carpe in modo impressionante. In precedenza, tutti i pescatori nascondevano l’amo all’interno dell’esca, convinti così di renderlo invisibile al pesce. La carpa è però un pesce astuto, capace di individuare con facilità le minacce presenti nel cibo che le si offre. Il pesce, infatti, possiede la capacità di individuare qualsiasi differenza di peso nei bocconi. La carpa si alimenta aspirando con forza l’esca, l’eventuale presenza di un amo all’interno di un chicco di grano o di pastura verrebbe subito individuata a causa della minore naturalezza con cui questo si muove rispetto al cibo “libero”. Attraverso una serie di esperimenti condotti su carpe tenute in cattività, Middleton si rese conto che se l’esca fosse stata tenuta separata dall’amo si sarebbero raggiunti alcuni importanti obiettivi: grande naturalezza nei movimenti dell’esca, libertà totale dell’amo di ferrare e conseguente aumento delle abboccate. Per poter raggiungere questo scopo l’esca doveva essere mantenuta a distanza dall’amo attraverso un filamento morbido. La leggenda vuole che un capello (in inglese hair) del figlio di Middleton, annodato sull’amo e collegato all’esca, provocò una tale reazione positiva da parte delle carpe che subito si comprese la validità della scoperta. Era così nato l’hair rig.

Hair Rig

A distanza di diversi anni l’hair rig costituisce ancora la base su cui poggia il carp fishing e dalla quale è partita un’evoluzione tecnica che non ha pari nel mondo della pesca in acque interne. Tutti gli hair rigs nati in seguito si allacciano comunque al modello originario. La validità del concetto di base, l’esca staccata dall’amo, è infatti un fondamento irrinunciabile ai fini del successo nel carp fishing. L’assenza dell’amo fa dell’esca un boccone esattamente identico a quello lanciato sul fondale sotto forma di pasturazione. Ciò facilita l’avvicinamento del pesce che non individua alcun pericolo in esso. È chiaro che per essere efficace l’hair rig dovrà essere tale da poter posizionare l’esca a una distanza che non comprometta la funzionalità dell’amo. Tale distanza, partendo dalla curvatura dell’amo e giungendo fino all’esca, varierà da pochi millimetri fino a oltre 2 cm. È evidente allora la violenta reazione del pesce che, scoprendosi ingannato, si darà a una fuga violenta. L’amo sarà a quel punto già quasi completamente penetrato nelle labbra del pesce, il peso del piombo faciliterà l’ulteriore penetrazione che sarà completata dalla ferrata.

I Terminali

Se l’hair rig è l’appendice finale della lenza, molta importanza riveste anche la preparazione del terminale che accompagna l’esca sul fondo. Serve una soluzione che permetta di lanciare anche a grande distanza senza che il morbido dacron si aggrovigli lungo la lenza madre rendendo inutile ogni sforzo. Si dovrà ricorrere a piccoli trucchi che non facciano perdere del tempo prezioso sprecato nel recuperare, magari dopo due o tre ore di paziente attesa, un finale completamente aggrovigliato.

Rig Tube

Il primo passo da compiere per salvaguardare l’integrità del finale è quello di ridurre al massimo la distanza che separa l’hair rig dalla girella di collegamento con la lenza madre. Tale distanza può essere contenuta in 20/25 cm. Altrettanto importante è coprire la girella con un tubetto di PVC lungo 3/5 cm e incastrato nella parte rotante della girella stessa. Durante il lancio questo spezzone di tubo manterrà l’esca lontana dalla lenza madre diminuendo i rischi di groviglio.

Helicopter Rig

L’elicottero, così chiamato perché il finale è libero di ruotare intorno all’asse come le pale di un’elica, rappresenta una soluzione molto efficace e sicura che trova molti sostenitori tra gli appassionati. Anch’esso è di facile realizzazione nelle versioni con tubetto morbido o rigido.

Le ragioni di un successo

La pesca alla carpa in Italia è radicata nelle tradizioni di diverse regioni: Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto sono alcune delle zone in cui è nato e si è sviluppato un vero e proprio culto di cui questo ciprinide è protagonista assoluto.Da un punto di vista puramente sportivo essa si rivela uno degli avversari più intelligenti, combattivi e generosi tra tutti quelli che abitano le acque interne. Nessun altro pesce d’acqua dolce è infatti paragonabile alla carpa, né per dimensioni, né per capacità di mettere in difficoltà anche le attrezzature più potenti e raffinate. Da sempre però, la carpa è considerata un pesce di livello inferiore, probabilmente a causa del modesto valore culinario delle sue carni. Per questa ragione in Italia la tecnica di pesca a questo ciprinide è sempre stata considerata “povera”, effettuata con attrezzature spesso casuali e mai specifiche. Il moderno carp-fishing, comunque, non rinnega le esperienze raccolte dalla tradizione, anzi se ne serve per dare vita ad uno stile di pesca creativo, innovativo e intelligente che riporta, finalmente, la carpa al rango di pesce per sportivi. Ma le ragioni del successo del carp fishing sono anche da individuare nel diverso comportamento che il pescatore ha verso l’ambiente che lo circonda. Il carp angler (così si chiama l’appassionato di carp fishing) è diventato un difensore del fiume e del lago e contribuisce in modo fattivo affinché l’ambiente in cui vive la sua preda resti incontaminato. Sono finiti i tempi delle esche “sporche” e dei quintali di bigattini lasciati sulle sponde a trasformarsi in mosche. Il carp fishing propone un’immagine rilassata e distesa della pesca, lontana dalle asprezze dell’agonismo e pronta a trovare aspetti positivi anche nelle giornate in cui il pesce sembra sparito. E in quest’ottica si inserisce una delle basi di questa affascinante tecnica: il catch and release, ovvero il rilascio, sempre e comunque, della preda catturata. La potenzialità di catture del carp fishing è tale da poter realmente infliggere danni mortali a un bacino anche di dimensioni medie, poiché permette quantità di catture veramente cospicue soprattutto in acque ancora “vergini” come quelle nostrane. Il piacere di restituire la libertà alla preda e il ricordo, molto più duraturo, di una bella foto sono il premio e il traguardo cui ogni carpista aspira.


Un Facile Video Guida per tutti Voi come approcciarsi a questo nuovo mondo del Carp Fishing

Buona Visione.


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