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CHI SONO

Ditta Mogno Massimo

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Le Mie Grandi Passioni

Pallacanestro Giganti Zelarino (VE)


Pallacanestro Giganti Zelarino (VE) gli inizi.

Gli inizi della Pallacanestro Giganti Di Zelarino (VE), dal campetto dietro la chesa, fino a giocare nelle nuove Palestre del Veneziano dagli anni 60 fino ad arrivare agli anni 2000. Squadre Femminili e Maschili di tutte l’età si sono cimentate in questo fantastico mondo della Pallacanestro; immagini scatti, ricordi di tutti noi, i ritrovi dopo tanti anni passati nei parquet. Un video da vedere fino alla fine…Buona Visione

Il nostro Campo da Gioco

CHI SONO…LA MIA STORIA..IN POCHE RIGHE….

Salve a tutti sono MOGNO  MASSIMO, nato a MESTRE (VE) il 19-01-1965, e abito da sempre a TRIVIGNANO un paese della periferia di Mestre, tra il fiume Dese..e il canale Marzenego, da buon veneziano…sono cresciuto con l’indole del pescatore, fin da piccolo mio padre mi portava a pescare nella laguna veneziana (a cefali, seppie, orate, mormore, sogliole, ecc..) e nei canali (anguille, pesci gatto, scardole e pure qualche tinca), con le più svariate tecniche di pesca di quell’epoca!

Pesco a carp fishing da un bel po’ era  l’anno 1990 in cui ho iniziato a scoprire questa fantastica pesca, fin da piccolo scorrazzavo con la mia inseparabile bicicletta da cross, con cambio centrale, nei canali limitrofi da casa mia ad alborelle, triotti, carassi, pesci gatto, e di sera l’anguilla, con la pastura da fondo nelle buche delle curve ad insidiare le stupende tinche dalle livree sgargianti, ma ero oramai affezionato ad un fiume in particolar modo al “mio” DESE, abito a non più di un chilometro, ed è per ciò che tutti i santissimi giorni ero lì…ad insidiare i cavedani, detti da noi i squali (dalla loro linea affusolata e dall’inconfondibile mangiata..e successiva rottura del filo), li pescavo con qualsiasi esca in base ai mesi in qui li frequentavo, pescavo fino al tardo pomeriggio, senza fare le lezioni di scuola, mia madre in cerca di me, che gridava dove ero finito…….bè non so quante maledizioni e “pacche” sulla testa non mi abbia dato, e con la scopa mi rincorreva a più non posso,  perché facevo sempre tardi.

Ero troppo contagiato da quelle sponde, da quell’aria frizzantina, da quel magico mondo che sapeva darmi, da quel mistero che sapeva regalarmi……ma gli anni passarono, e passarono velocemente, le tecniche di pesca sempre più all’avanguardia sempre più finalizzate e particolari in base alla pesca e il pesce in cui si doveva insidiare, ma un pesce avevo sempre in testa e che mi dava quel stimolo ad andare avanti, la carpa per me era un qualcosa di speciale, apparte il suo peso al di fuori dal tradizionale, ma alzarsi presto alla mattina arrivare per primi nelle sponde dei mulini, quella pesca a fondo con quelle pastelle in primis poi ci furono le pasture adatte a lei, mi dava come una sfida tra me e lei…….le canne in cui ricordo erano le prime in vetroresina, i mulinelli erano mezzi vuoti e con filo inadatto al combattimento , ma noi non avevamo altro, così tanto come adesso, oggi giorno i nostri ragazzi hanno di tutto, basta scegliere, il mercato oramai è saturo dai prezzi più consoni alle proprie tasche, all’epoca ci davano delle mance per i fine settimana, io non le spendevo insanamente e ci compravo dei ami, del filo per terminali, Tutto questo era l’inizio del “mio Carp Fishing”

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